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Menelik II.

Imperatore d'Etiopia. Figlio di Hāyla Malakot, negus della Scioa, visse per oltre dieci anni come ostaggio dell'imperatore Teodoro II che aveva sconfitto suo padre conquistandone la terra. Nel 1865, alla morte dell'imperatore, M. poté rientrare in patria e proclamarsi negus dello Scioa: sul principio contese il titolo all'imperatore Giovanni IV, anche estendendo i confini del proprio Regno verso i territori dei Galla e verso l'Harar, poi ottenne, con accorte azioni diplomatiche, la nomina a suo successore grazie al matrimonio con sua figlia. Le relazioni amichevoli che aveva saputo costruire con diversi Paesi europei, tra cui l'Italia, assicurarono l'ascesa di M. al trono nel 1889, alla morte di Giovanni IV. In quel medesimo anno stipulò con l'Italia, che in particolare aveva fornito gli armamenti per le sue conquiste, un'intesa di collaborazione nota come Trattato di Uccialli. Tuttavia l'ambiguità di alcuni articoli, che prevedevano un protettorato italiano nei confronti dell'Etiopia, soprattutto nelle sedi internazionali, fornì l'occasione alle ostilità fra i due Paesi nel 1893. La guerra si concluse nel 1896 con la sconfitta italiana ad Adua, sancita dalla pace di Addis Abeba che pose fine al protettorato italiano in Etiopia (V. ETIOPIA e IMPERO COLONIALE ITALIANO). Affrancatosi dalla tutela occidentale, M. proseguì l'ampliamento del suo Impero verso Sud, unificando sotto il suo comando vari Regni feudali. Definì i confini d'Etiopia, con particolare cura rispetto a Somalia ed Eritrea, fondò la capitale Addis Abeba, intraprese la modernizzazione del Paese attraverso la costruzione di essenziali infrastrutture, come la ferrovia Gibuti-Addis Abeba, e l'adozione di riforme istituzionali, come la creazione del ministro del Governo e di scuole di tipo europeo. Non mancò di consolidare l'autonomia etiopica di fronte alle potenze europee con la stipula di trattati, anche di natura economica, ad esempio con l'Inghilterra, la Francia e la stessa Italia. L'appellativo "secondo", che unì al suo nome, aveva lo scopo di inserirlo in un ideale e tradizionale lignaggio che faceva risalire i re di Etiopia al leggendario figlio di Salomone e della regina di Saba, Menelik. Nel 1909 proclamò suo erede al trono il nipote Iyāsu (Ancober, Scioa 1844 - Addis Abeba 1913).